domenica 25 settembre 2016

Eterno femminino


Il suo sì è un no, ma forse
il suo no è un quasi quasi
disse eccome e non se n'accorse
e i suoi mai sono assai dubbiosi

Incerta? Fosse questo il male.
La questione è più avvincente
sa esattamente quel che vuole
ovverosia tutto e niente.


lunedì 12 settembre 2016

Dieci sensi della vita


Il senso della vita
è finita.

Il senso della vita
lo capirebbe anche una capra.
Anzi, solo lei l'ha capita.

Il senso della vita
è l'olfatto. Puzza.

Il senso della vita
è unico.

Il senso della vita

lo scopriremo solo vivendo
se Mogol ce lo spiega.

Il senso della vita
è in un vertiginoso bacio.

Il senso della vita è

detto con tutto
l'umano disprezzo:
E amatevi, cazzo!

Il senso della vita è
dentro ognuno di noi.
Mediante colonscopia
asportare se occorre.

Il senso della vita è 
l'attesa lasca
che finisca.

Il senso della vita
l'ho inteso appena nato
poi invecchiato
ho scordato.



sabato 10 settembre 2016

Chissà se un amore non ricambiato
alla fin fine è del tutto sprecato
per chi vi sia suo malgrado incappato
e adesso incolpi se stesso od il fato

nella memoria per sempre appaiato
al catastrofico tempo sbagliato
come vergogna o segno divino
può una minchiata mutare un destino

è sufficiente anche un sorso di vino
un rutto un afrore un raffreddore
può una parola detta o glissata

scarrucolare una traccia di vita.
Quando sarà finalmente sfiorito
l’amore chissà cosa avrò capito



domenica 28 agosto 2016


Se dico t’amo non sono io che parlo
poiché l’amore del sé è negazione
l’io che t’ama senza neppur saperlo
mi dissipa nella sua consunzione.

In questa metamorfosi è evidente
che mi mutò l’io che t’ama, non tu,
tarma che mi sfarina corpo e mente
e il poco che n'avanza è in sovrappiù.

Per quanto non ami giuro l’amore
che in me s’alimenta da parassita
quel che in me t’ama fa rime con “cuore

e si commuove a un “per tutta la vita
incanto ottuso ma portentoso
nel millantare l’eterno dal caso.


sabato 13 agosto 2016

Sai che cos'è l'amore
una profanazione

del tempo ingannatore
che ne è la gestazione
da quello sboccia e muore
in autocombustione
sospende il suo dolore
in dolce sovversione


lunedì 20 giugno 2016

eterna mente


Citare il trapassato
richiede accortezza
si potrà dir che è stato
o se qualcuno apprezza

che non è più tra i vivi
e dunque tra i defunti
notoriamente schivi
estremamente unti

va iscritto suo malgrado
nei secoli a venire
quale che sia il suo credo
o dio da ammansire.

Defunse, questo è il punto
e dunque s’affratella
al materiale sfranto
che incorse nella iella

d’intendersi mortale
all’ultimo momento
fiondato in spirale
nel vorticoso niente.

La morte non è fine
ma ciò che sempre è stato
valico del confine
tra un nulla e il suo passato





sabato 9 gennaio 2016

Nell’interregno fra il sogno e la veglia
la trama della vita è proprio spoglia
ponderi amori figli e tradimenti
inflitti e subiti, e i giorni assenti

suona ordinario sebbene sia abnorme
persino il prolasso delle tue forme
e questa età che ti è comminata
sembrerà eterna per quanto passata

così tra l’esistere e il suo rovescio
ecco che s’apre quel varco esiziale
poi per fortuna l’urgenza del piscio

scioglie il torpore nel solito male.
Sarà quel tempo che il corpo reclama
a inciderlo a fondo con la sua lama.



lunedì 4 gennaio 2016

C’è il tempo che frattura e apre voragini
nel nostro poco territorio amico
prima ci distacca e poi balugina
intermittente come un faro antico

marca distanze nel vento contrario
e così allarma del tratto vissuto
che non di schiuma ma bianca d’ossario
sembra la scia d’ogni suo minuto.

E poi c’è quel tempo che indifferente
smorza l’attesa e gli spazi comprime
si sedimenta nel nostro presente

quasi potessimo abitarlo assieme.
Un tempo lenisce, l’altro devasta
ma sono lo stesso tempo che resta.







Versione alternativa


C’è il tempo che frattura e apre voragini
nel nostro poco territorio amico
prima ci distacca e poi balugina
intermittente come un faro antico

marca distanze nel vento contrario
e così allarma del tratto vissuto
che non di schiuma ma bianca d’ossario
sembra la scia d’ogni suo minuto.

E poi c’è quel tempo che indifferente
smorza l’attesa e gli spazi comprime
si sedimenta nel nostro presente

quasi potessimo abitarlo assieme.
Un tempo lenisce, l’altro devasta
così ti distrai e si scuoce la pasta.