martedì 28 dicembre 2021

Un australopiteco

  

Un australopiteco

solo nella savana

cammina un po’ di sbieco

non trova più la tana

 

proprio non gli s’addice

quella postura eretta

sembra un piede infelice

dentro una scarpa stretta

 

vaga a caccia di semi

erbe radici bacche

ma sbatte contro i rami

e pesta molte cacche

 

i piedi lordi e neri

il capo che gli duole

non ha più desideri

non sa quello che vuole

 

ma ancora non esiste

l’amore col suo male

per questo spesso è triste

non sa di che si duole


ominide incosciente

perso in un mondo bieco

nel mentre pensa a niente

in testa sente l'eco

 

la stessa evoluzione

gli appare un grande scialo

col pollice che oppone

al più si gratta il culo


sentendosi già estinto

esistere è uno spreco

e in fondo ne è contento

quell’australopiteco.


venerdì 24 dicembre 2021

Lo specchio per l'allodola


L’allodola è un narciso

che s'imbambola parecchio

persa nel suo paradiso

tutto chiuso in uno specchio

 

caverebbe dal riflesso

tutto ciò che per lei conta

ma l’accesso le è concesso

solo se si sente pronta

 

così sbircia scruta fissa

ciò che sta dall’altra parte

e non trova che se stessa

però messa assai in disparte

 

ha perduto il proprio centro

da che il mondo s’è scheggiato

lo scandaglia e scopre dentro

il suo cuore sparpagliato.

 

martedì 14 dicembre 2021

La forma dell'armadillo

 

L’armadillo si sa molle

sotto quella sua armatura

caricando sulle spalle

ogni sorta di paura

  

se per caso una s’avvera

ne raddoppia l’incidenza

dato che la scorza dura

fallì per sua negligenza

 

peggio ancora se al riparo

dalle ansie inesplorate

dentro sé s’avverte baro

che scansò quelle folate

 

l’occasione rinnegata

per scampare ad un timore

resta lì cristallizzata

vale pure per l’amore


e la forma in cui è ristretto

gli è persino più insicura

così vive lì interdetto

perso in quel che lo ripara

 

ma il suo cuore è sentinella

mentre vago trotterella

ecco scorge l’armadilla

tutt'a un tratto si fa palla.

 

Armadillo che si fa palla

giovedì 9 dicembre 2021

Guarda guarda l'uccellino


Guarda guarda l'uccellino

fa la mamma al suo bambino

quando è scosso dalla tosse

tante volte gli passasse


però preso alla sprovvista

l'uccellino in bella vista

si trovò in grave imbarazzo

giusto aveva esposto il cazzo.


sabato 4 dicembre 2021

Storno subito


Tra le nuvolaglie nere

quatto quatto va uno storno

pare un contrabbandiere

che s’imbosca taciturno

 

dallo stormo dei compari

mille strilli di richiamo

ma lui bada ai propri affari

finché posa sopra un ramo

 

là spinto lento dal vento

come sopra un’altalena

tenta d’essere contento

ma un rovello l’incatena

 

sperso in quell’assembramento

che nell’aria si rinserra

visse nell’isolamento

come un reduce di guerra

 

ora invece alla carlona

dai suoi pari s’è estromesso

ma un frastuono lo rintrona

dentro il capo ha un consesso

 

voci stridule e discordi

tutte col suo stesso accento

e stizziti battibecchi

col se stesso che s’è spento

 

la gazzarra litigiosa

lo sobilla a una rivolta

contro una sola cosa:

il sé muto che s’ascolta.


martedì 23 novembre 2021

L'upupa dal cuore cieco

  

L’upupa dal cuore cieco

per sua legge di natura

con i sensi insegue l’eco

di quel che più le fa paura

 

ogni amore pare larva

che ha bacato una corteccia

più col becco vi s’incurva

più la manca e s’incapriccia

 

se una cresta sulla testa

spicca nel corteggiamento

dentro sé già si rattrista

presto è spento quel momento

 

così l’upupa impaziente

ha deposto la speranza

sulla terra indifferente

non si caca mai abbastanza.


sabato 6 novembre 2021

La coda del ramarro

 

Il ramarro sopra un masso

fisso quasi fosse morto

più d'un dubbio in se stesso

alla fine se l’è porto

 

mentre in quella forma immota

sa resistere per ore

pare nulla lo riscuota

e neppure può l’amore

 

va a vuoto anche la vampa

di quel sole fermo in cielo

ma dall’ombra non si scampa

che proietta il proprio gelo

 

dinosauro malriuscito

per di più in miniatura

nella stasi l'ha intuito

ogni posa è impostura

 

perso nello scoramento

d’incompiuto zitto e muto

pensa d’essersi già estinto

senza neanche aver vissuto

 

lo può solo sconfessare

l’evidenza nuda e cruda

se l'assalta un predatore

scappa via e perde la coda.


venerdì 5 novembre 2021

L'incornata del cervo

  

Il cervo che s’incorna

con un altro in battaglia

la mente si frastorna

al suono di ferraglia

 

quell’isterica mischia

lo assimila a teppaglia

ciascuno sa che rischia

l’onta di chi s’incaglia


fu forse per amore

che adesso s'accapiglia

scoprendo che ha spessore

nel mentre s’assottiglia


s’affanna nel duello

ma il cuore si spariglia

nessuno gli è fratello

neppure gli assomiglia


così il cervo stordito

dalla cieca schermaglia

il suo stesso bramito

sente e si meraviglia.

 

sabato 30 ottobre 2021

Il gatto di Schrödinger

Si rinchiuda un gatto in una scatola d'acciaio insieme alla seguente macchina infernale (…). La funzione Ψ dell'intero sistema porta ad affermare che in essa il gatto vivo e il gatto morto non sono degli stati puri, ma miscelati con uguale peso

Erwin Schrödinger

 

Costretto come preda

il gatto inscatolato

sospetta che gli accada

di essere castrato

 

invece nell’ignavia

d’un freddo accanimento

il gatto fatto cavia

è sotto esperimento

 

la macchina infernale

lo lega per la coda

a un atomo mortale

nel caso in cui decada

 

nel campo radioattivo

distingue il sé disgiunto

tanto morto che vivo

ma non capisce quanto


così il suo vero stato

quale quello di un’onda

resta indeterminato

intanto che v'affonda

 

almeno a chi lo scruta

rivela un’apparenza

quando in tutta la vita

non sentì differenza.

 

amalgama peloso

di esserci e d’assenza

dentro o fuori quel coso

la stessa inconsistenza.

 

venerdì 22 ottobre 2021

Caccia alla balena bianca

  

Forse la balena bianca

incrociando i sette mari

è profondamente stanca

d’ascoltare i calamari

 

nell’oceano inaudito

lei s'accorda alle correnti

spunta col dorso ingobbito

poi sputazza sugli astanti

 

può puntare l’orizzonte

ma la riva è carceriera

nel suo errare circolante

ogni nave è baleniera


quel possente leviatano

sa cos’è la depressione

mentre s’inabissa piano

per scampare ad un arpione

  

così è persa nei pensieri

la balena col suo albore

tanto attira i cacciatori

che la disertò l’amore.


giovedì 21 ottobre 2021

Gufo dagli occhi azzurri

  

Gufo dagli occhi azzurri

fisso su un ramo ossuto

pare quasi l’afferri

invece sta seduto

 

la notte che s’addensa

sotto il suo sguardo chiaro

a tutto quel che pensa

non porta alcun riparo

 

la tenebra del mondo

sa leggere e non vuole

perciò codificando

l’esistere in parole

 

nell’aria sottostante

intende l’impazienza

della fauna presente

di cui si sa semenza

 

l’alterità che avverte

da quell’ansia rapace

di bestie malaccorte

che non trovano pace

 

quello scarto incipiente

tra il suo storto vissuto

e l’essere al presente

sentendosi scaduto

 

un lasso impercepito

sbalestra la traiettoria

del volo intestardito

che ha scritto la sua storia

 

e al cuore che sobilla

il gufo non s’è arreso

l’amore è una livella

lui non ha contrappeso

 

così esiste in un tempo

che si restringe a imbuto

c’è prima o poi l’inciampo

e casca giù il pennuto.


mercoledì 13 ottobre 2021

Il culo dell'anatra

 

L’anatra che s’immerge

nello stagno di testa

non sa che quel che sporge

è il proprio culo in festa

 

nell’acqua limacciosa

ignora quel che cerca

e mentre ficcanasa

col culo in su s’inarca

 

lo sguardo s’impaluda

nel mondo ch’è piattezza

ma spunta la sua coda

e il culo localizza

 

in sé quell’orifizio

parrebbe poca cosa

somiglia ad un solstizio

dove il culo riposa

 

eppure ciò che appare

è pura meraviglia

come ostia sull’altare

quel culo vi si staglia

 

la vita è un acquitrino

che l’anatra scandaglia

è nebbia il suo destino

ma il culo non si sbaglia

 

così quando riaffiora

dopo quell’immersione

d'incanto s'innamora

e il culo è il suo timone

 

seguendo un chiaro istinto

l’orienta il posteriore

verso quell’orizzonte

che il culo affida al cuore.


domenica 3 ottobre 2021

Anatra zoppa

  

Quell’anatra azzoppata

per quanto a passo stento

affronta ogni giornata

marciando controvento

 

ondeggia claudicante

e qua e là scacazza

per l'atto sconveniente

un poco s’imbarazza

 

del portamento atroce

però non ha coscienza

del male altrui si spiace

col suo mostra pazienza

 

quando l’amore scappa

perché va troppo lesto

la sua esistenza zoppa

la salva da quel guasto

 

dall’andatura afflitta

si lascia consolare

nella peggior disdetta

sa di saper volare.


lunedì 27 settembre 2021

La notte delle vacche nere

 

Contrapporre alla conoscenza distinta e compiuta, questa razza di sapere, per la quale nell'Assoluto tutto è uguale, - oppure gabellare un suo Assoluto per la notte nella quale, come si è soliti dire, tutte le vacche sono nere, tutto ciò è l'ingenuità di una conoscenza fatua

G. W. F. Hegel, Fenomenologia dello spirito


 

La vacca quand’è notte

s’assembra zitta e quieta

con le altre vacche a frotte

qua e là qualcuna peta

 

nell’atmosfera tinta

d’un nero primordiale

ogni vacca indistinta

ha un dubbio che l’assale

 

dentro la mandria oscura

si percepisce scissa

l’altro culo che odora

la riporta a se stessa

 

ma quale conoscenza

può aversi del reale

nella stretta adiacenza

in cui ciascuna è eguale

 

nella sua pura essenza

la vacca ama la biada

vive nell'acquiescenza

puzza sotto la coda


se in quel sé finito

scintilla un assoluto

il suo verso è un muggito

però rimane muto.

 


giovedì 23 settembre 2021

Come un leone in gabbia


Forse il leone in gabbia

non si sa prigioniero

senza stizza né rabbia

rimugina il mistero

 

l'antro dove è esiliato

come può contenere

un male interminato

come quello d’amore


com’è che il mondo intero

a forma di cubicolo

per quanto dia riparo

assommi ogni pericolo

  

malesseri e tormenti

fastidio e gran prurito

e un dolore ai denti

dopo che ha ruggito

 

alle volte il leone

immagina un cunicolo

che crei una diversione

lo sfugga dal ridicolo


d'un vivere recluso

esposto in bella vista

sentendosi ringhioso

ma muto per protesta

 

quel sogno d’uno scavo

s’è prontamente spento

al suono repulsivo

d’artiglio sul cemento.

 

 

sabato 18 settembre 2021

Gatto in calore

  

Quand’è in calore il gatto

girottola gnaulando

nel modo un po’ artefatto

di chi esegua un comando

 

l’istinto primordiale

lo coglie impreparato

alla smania che sale

soccombe il celibato


s’appanna il sentimento

ma la lussuria è intatta

il solo orientamento

l’afrore d’una gatta


si sente peccatore

però non sa il peccato

quel suo moto d'amore

è solo apprendistato


formicola la vita

ma è capitolazione

feconda l'ovocita

si spegne ogni passione.

 

domenica 12 settembre 2021

Il gatto sonnacchioso

  

Il gatto sonnacchioso

l’occhio appena socchiuso

già scivola a ritroso

nel sogno senza peso

 

via dal brutale tempo

di vigile coscienza

dall’istintivo zompo

privo d’ogni valenza

 

via da quel mondo cane

di strade trafficate

e dalle cacce vane

a prede già involate

 

via dall’impegno ottuso

richiesto per star vivi

dall’obbligo d’annuso

di culi spesso schivi

 

con i pensieri radi

lui cade mollemente

e non atterra in piedi

nel sonno finalmente.


domenica 5 settembre 2021

Il sogno dell'alpaca


Il sogno dell’alpaca

parrà trito e profano

poltrire su un’amaca

sbocconcellando fieno

 

stillare dalla vita

l’intrinseca dolcezza

davvero recepita

nella sua finitezza

 

arrendersi all’amore

come un sonno inatteso

e intriso di torpore

capirlo all’improvviso

 

se ogni impresa è vana

la sua sola missione

è crescersi la lana

in forma di maglione.

 

lunedì 30 agosto 2021

Il gallo quando canta

  

Il gallo quando canta

dichiara all’universo

la presunzione tonta

di essere diverso

 

recluso in un pollaio

tra cacche d’ogni foggia

oltre quel letamaio

il suo verso motteggia

 

unico cantautore

d'un grido screanzato

che cerca un uditore

per essere apprezzato


ma ogni gallo esprime

la stessa egomania

e infine si deprime

nella cacofonia

 

il suo slancio incolore

si perde tra altri mille 

più nitido il fetore

di quelle merde frolle.


giovedì 26 agosto 2021

Empio bove

T'amo, o pio bove

Giosuè Carducci

Il bove è mansueto

ma solo in apparenza

rumina zitto e cheto

e maschera l’urgenza

 

di contestare al mondo

l’ignava inclemenza

la vita un contrabbando

di sfranta appariscenza

 

l’amore una risacca

verso l’insofferenza

finito sempre in vacca

al massimo in quiescenza

 

nell'essere bovino

così finge pazienza

sapendosi inquilino

prossimo alla scadenza

 

un mattatoio o il giogo

sono la sua immanenza

unica via di sfogo

libera flatulenza


ma nel verso solenne

muggito all'occorrenza

i santi e le madonne

bestemmia con veemenza.


mercoledì 25 agosto 2021

La tinca incastrata

Spesso il male di vivere ho incontrato

era il rivo strozzato che gorgoglia

E. Montale

Nel rivo che ristagna
gorgoglia e poi si strozza
la tinca in una pozza
a un sogno si consegna

non può lasciarsi andare
chiusa nell'acqua fiacca
e pensa la risacca
d'un estuario in mare

nel flusso torrenziale
s'immagina che salta
dalla corrente avvolta
qual vento su un crinale

pisciare sorridendo
dall'orlo di cascate
e le proprie cacate
gettare giù nel mondo

ma ogni suo andare sbocca
in quel che s'impadula
e lentamente secca.
La tinca annaspa sola.

 

giovedì 19 agosto 2021

Di continuo lo sciacallo

 

Di continuo lo sciacallo

soffre i morsi della fame

anche se si sa satollo

ha un risucchio nell’addome

 

se la vita a catafascio

come un’ombra gli s’addossa

caracolla di sghimbescio

mentre fiuta una carcassa

 

ogni carne fredda e dura

gli rammenta il suo finale

così mangia a dismisura

tanto tutto sa di sale.



domenica 8 agosto 2021

Il silenzio del tacchino


Il tacchino innamorato

ha smarrito la parola

il suo animo è spennato

niente al mondo lo consola

 

ne assemblano il pensiero

troppe voci discordanti

se in sé si sa ciarliero

non sa dire i sentimenti

 

sogna un volo in picchiata

per rapire la sua bella

ma la forma è tozza e ingrata

sulla terra l’affardella

 

e mirando la tacchina

dentro il petto il cuore sbotta

quel silenzio lo assassina

lui tra sé e sé gloglotta.

 

giovedì 5 agosto 2021

Pesce mangia pesce


Ma il Signore dispose che un grosso pesce inghiottisse Giona; Giona restò nel ventre del pesce tre giorni e tre notti.

Giona, 2:1


 

A  volte il pesce piccolo

se incrocia il pesce grosso

s’affida a un miracolo

spera in un paradosso

 

non fugge a perdifiato

né supplica clemenza

sa d’essere mangiato

però porta pazienza

 

dentro la grande bocca

arcana via d'ingresso

preciso lui s'insacca

in cerca di se stesso

 

in quell’incavo il pesce

si sente come Giona

più nulla l'atterrisce

è tutta messinscena

 

sparire deglutito

non è il male peggiore

meglio che essere sputo

dal gusto deteriore


somiglia a una preghiera

la bolla che galleggia

ma è solo la sincera

sua ultima scoreggia.




sabato 31 luglio 2021

Gatto di fede

  

Di notte un gatto nero

s’aggira circospetto

dentro a un cimitero

in cerca d'un anfratto

 

calpesta lieve i morti

che essendo non senzienti

non se ne sono accorti

restano indifferenti

 

la notte senza luna

l'assorbe per intero

e così lo accomuna

ai morti e al cimitero

 

nella tenebra triste

il gatto non si vede

chissà se è vero e esiste

o è atto di fede.


venerdì 30 luglio 2021

Il lamento del pulcino

 

Pare ieri che ero uovo

stavo concavo e compresso

innocente, puro, ignavo

tutto chiuso in me stesso

 

dentro il primigenio albume

dove esisti e non puoi dirlo

presi forma e misi piume

però dentro restai tuorlo

 

l’arte del contorsionista

imparai così introverso

che quel guscio senza vista

fu l’intero mio universo

 

nulla di più naturale

dell’ottusa costrizione

in quel vivere fetale

la mia idea di perfezione

 

niente stimoli o molestie

né dilemmi di coscienza

solo io, dell’altre bestie

manco il senso dell’assenza

 

finché esplose quell’ovale

e precipitai in un mondo

dove tutto mi fa male

e non sono più rotondo

 

da che è rotto quell’incanto

l'allegrezza m’è negata

sono solo nel rimpianto

d’un destino di frittata.


domenica 25 luglio 2021

La spigola platonica

Immagina dunque degli uomini in una dimora sotterranea a forma di caverna, con un’entrata spalancata alla luce e larga quanto l’intera caverna; (...) fa loro luce un fuoco acceso alle loro spalle, in alto e lontano; (...) Pensi innanzitutto che essi abbiano visto, di se stessi e dei loro compagni, qualcos’altro se non le ombre proiettate dal fuoco sulla parete della caverna che sta loro di fronte?

Platone, Repubblica



Se la spigola sapesse

nel suo torpido fluttuare

che le sparse ombre riflesse

sulla crosta del suo mare

 

sono chiglie o nuvolaglia

che si staglia controsole

chissà quanta meraviglia

perderebbe le parole

 

un altrove inconcepito

dove brilla una lanterna

che proietta un fitto ordito

nella liquida caverna

 

il pigro baluginare

d’ogni lume pare stella

che la chiama ad un amore

e poi spegne la fiammella

 

ogni vaga screziatura

è sostanza che trasmuta

però da un’angolatura

che ostruisce la veduta

 

e nell’acqua che non sente

così ferma scialba chiara

va la spigola incosciente

giusto incontro alla lampara.


lunedì 12 luglio 2021

La cornacchia ha un groppo in gola


La cornacchia ha un groppo in gola

da quando pulcino implume

non andava ancora a scuola

si sentiva già bitume

 

nel suo capo una voliera

di pensieri imbizzarriti

ma se l’anima è ciarliera

i suoi detti li ha zittiti

 

ingabbiate le parole

del profondo intendimento

sull’impulso d’ogni male

verso il proprio compimento

 

sull’amore che è il piumaggio

che riveste i corpi soli

e li avvolge nel miraggio

di qualcosa che non voli

 

sul senso d’avventatezza

che accompagna ogni sogno

ma al risveglio poi si spezza

nella vita che è ristagno

 

nella mente di cornacchia

si disegnano traiettorie

che lei muta scarabocchia

non diventano mai storie

 

finché ecco che dal becco

liberata la mordacchia

fuoriesce un suono secco

ed al mondo gracchia gracchia