giovedì 27 luglio 2023

La quaglia nel quagliodromo


La quaglia nel quagliodromo

preavverte l’avvisaglia

del suo tempo monocromo

nel quale nulla quaglia

 

riflessa in ogni altra

d’identica fattezza

nel piumaggio s’infiltra

un senso di stortezza

 

dispersa nell’ammasso

dell’altre quaglie a frotte

ogni canto è lo stesso

riecheggia giorno e notte

 

nessun accadimento

lascia traccia in memoria

qualsiasi sentimento

si squaglia senza storia

 

fissa come un bersaglio

ogni vita s’incaglia

ne resta un rimasuglio

solo se la si impaglia

 

per questo mentre esiste

rifugge dal riparo

un varco l'ha intravisto

va a caccia dello sparo.


mercoledì 19 luglio 2023

Una capra socratica


Una capra socratica

bela la sua ignoranza

ma essendo un poco asmatica

somiglia a una lagnanza


s’interroga l’ovino

sulla sua propria essenza

mistura tra il divino

e pura flatulenza


non sa che cosa resti

del sé che fu capretta

nei suoi pensieri mesti

mentre tutto s’affretta


s’interroga e non trova

neppure una risposta:

perché non fa le uova?

Perché tutto si guasta?


L’amore fu frainteso

nell’intima natura

finì senza preavviso

fu solo mungitura


giacché la sensazione

di non sapere niente

è vera cognizione

s’è fatta un po’ saccente


come una lana irsuta

l’avvolge quel pensiero

esiste a sua insaputa

tra il proprio sterco e il cielo


nell'anima caprina

il filo di coscienza

l'avverte che è vicina

la propria dissolvenza.


sabato 15 luglio 2023

Il morso dell'orso


Visse una volta un orso

che in modo forse ermetico

concluse con un morso

il suo sforzo fonetico

 

era l’autodifesa

per non saper parlare

quell’enfasi protesa

nel proprio argomentare

 

bramì, rugliò, poi tacque

sentendosi spaesato

giù dallo spartiacque

di chi si sa esiliato

 

nel suo dire incompreso

dall’interlocutore

soffrì l’estremo peso

del solo far rumore

 

quel verso di soccorso

purtroppo suonò muto

per questo l’orso ha morso

cercava un po’ d’aiuto.


martedì 4 luglio 2023

Il vecchio babbuino

  

Spesso il vecchio babbuino

pensa al sé ch’era in passato

al suo spirito ferino

ora esanime e sfiatato

 

tanto forti le percosse

dei suoi pugni contro il petto

mentre adesso è solo tosse

e non dà lo stesso effetto

 

delle mille scorribande

resta meno d’un ricordo

delle lotte furibonde

un orecchio da cui è sordo

 

ogni amore fu sconquasso

che non volle contenere

pressoché lo stesso influsso

gli produce oggi un clistere

 

ogni evento è disconnesso

dal corso della sua storia

tutto quello che è successo

solo un vuoto di memoria

 

così il vecchio babbuino

nel suo tempo diluito

solamente sa vicino

quello che è già sparito

 

ma ripensa alla sua vita

con la mente che si sfolla

e l’avverte saporita

come una banana frolla.