sabato 30 maggio 2020

Effetti collaterali dell'ingoiare rospi



Il rospo ingoiato
s’è certo interrogato
su cosa sia ragione
della deglutizione

forse fu scorno o affanno
di chi nel disinganno
preso nel suo grigiore
non volle o osò azzardare

e il proprio sentimento
domò nello scontento
poi assaporò un silenzio
amaro come assenzio

ma è il rospo il più deluso
poiché si era illuso
alle labbra accostato
di essere baciato.


venerdì 22 maggio 2020

Cormorano sullo scoglio



Cormorano sullo scoglio
pensi assorto: cosa voglio?
Provi un’uggia persistente
che presidia corpo e mente
sia per fame o altro accidente
quella cavità interiore
chissà se si può colmare.
Forse un pesce da arpionare?
O magari occorre amore?
Ma in entrambi i casi è buffo
che t’aspetti sempre un tuffo
in picchiata forte e dritto
alla cieca e a capofitto
fino al colpo dell’impatto
dentro i flutti del tuo cuore
come preda o predatore
già conosci quel dolore
perciò non sai cosa fare.

E alla fine arriva sera
è deserta la scogliera
non si vede il cormorano
ma però c’è tanto guano.



mercoledì 20 maggio 2020

Attenzione al gattomammone



Attenzione attenzione!
Fuori c’è il gattomammone
la sembianza è di felino
ma il ghigno luciferino
si può dir: lucifelino?
Nero qual fondo di botte
lui s’aggira nella notte
a caccia d’idee bigotte
se ne scova l’inventore
sfoggia gran doti canore
e con timbro da tenore
per un tempo che le ore
non sanno più misurare
tra feroci stonature
in acuto e in vibrato
proprio a quel malcapitato
nell'orecchio lui gorgheggia
(già che c’è, pure scoreggia)
quel pensiero bacchettone
come versi di canzone.
Perfido gattomammone!
Grazie a questa procedura
chi subisce la tortura
del supplizio è coautore:
potrà forse protestare?
Se lo fa, le sue parole
diverranno ventarole
che si negano da sole
e ogni altra sua loquela
sarà soffio senza vela.
Ma se invece zitto e muto
sta col timpano a imbuto
quel diabolico fracasso
sarà parte di lui stesso
e a sentirlo è condannato
anche quando, ormai sfiatato
il mammone l’ha piantato
per snidare altre prede
d'altri dogmi, d'altra fede.

sabato 16 maggio 2020

Carne da vitello



Siamo carne da macello
e il corpo più che ostello
di questa vita è ostaggio
pagandone il pedaggio
smania la sopravvivenza
a caos e contingenza
al buio e ai predatori
a dolenze e crepacuori
materia vile e inerte
transita verso la morte
e se cerca vanamente
sollievo mente alla mente.
Ma un bel gioco di parole
sì, ci libera dal male.


Questo pensò il vitello
quando varcò il cancello
del mattatoio gremito
da cui non è più uscito.
Non poté, mancando il viso
altrimenti avrebbe riso.

martedì 12 maggio 2020

Vita amorosa del porcospino


Anche il porcospino
è stato bambino
trascorse l’infanzia
in stato di ansia

che abbraccio di mamma
per fuoriprogramma
impone il ricorso
al pronto soccorso

durava il bel gioco
ma meno di poco
tirato un pallone
ecco l’esplosione

poi l’adolescenza
richiese pazienza.
Toccarsi? Proibito
neanche con un dito

gli aculei spioventi
son lame taglienti
un gesto maldestro
e incombe il disastro

scoprire il sesso
non gli fu concesso
seppur con prudenza
per la coincidenza

tra un’erezione
e circoncisione,
tra masturbazione
e crocifissione

e perdi entusiasmo
se associ l'orgasmo
alla sensazione
d'una evirazione

così il porcospino
s’arrese al destino
creatura scostante
in quanto pungente

però con se stesso
negato ogni amplesso
persa ogni illusione
di copulazione

finché, per errore
l'incontro d'amore
che fu balneare:
un riccio di mare.

domenica 10 maggio 2020

Il gallo del pollaio



Il gallo del pollaio
ne avrà un centinaio
pollastre e anche galline
tutte quante a lui prone

così in quello spiazzo
lo insegue un codazzo
d'amanti assai esigenti
e molti postulanti

non perde mai le staffe
se doma le baruffe
poi placa le isterie
sopporta asinerie

appiana i disaccordi
e sprona gli infingardi
sa celebrare messe
riscuote anche le tasse
  
offre cure agli infermi
fa scudo agli inermi
il suo verbo è certezza
per tutti sicurezza

se poi alza la cresta
è segno che ora basta
del resto il suo cantare
non si può rifiutare

ogni tanto castiga
chi non si mette in riga
così il malcapitato
è becco e spennato

ma capita di rado
giacché diventa brodo
chiunque lo stizzisce
e presto si capisce

che il gallo del pollaio
è uno, mica un paio.
Già c’è più d’un pulcino
che lo chiama Padrino.

venerdì 8 maggio 2020

Piscia assai il gatto



Piscia assai il gatto
schizzando qua e là
è un dato di fatto
ma quanta ne fa

ovunque lui orina
marca un territorio
che rende latrina
con gesto arbitrario

e quello che è atto
di necessità
trasforma in contratto:
E’ mia proprietà!

Più irrora e s’appropria
più smania il possesso
l’avere l’inebria
ancor più del sesso

ma quanta fatica
la prostata duole
e a volte l’ortica
fa sua ma fa male.

Tutto può inglobare
da qui a costaggiù
ma poi un giorno muore
e non piscia più.

venerdì 1 maggio 2020

Cavalluccio



Il cavalluccio marino
quant'è ambiguo e sibillino
pesce però peculiare
che galoppa, ma nel mare

dove le sue scorribande
sono fughe tra le onde
scatenate e senza inciampo
però lui, che è ippocampo

pure libero e selvaggio
pare manchi di coraggio
e non dandolo a vedere
strugga per un cavaliere

che lo domi e poi lo guidi
tra le alghe verso  lidi
dove sciolga quel suo cruccio
e lo porti a cavalluccio.