giovedì 24 dicembre 2020

Il serpente corallo

 

Il serpente corallo

non ha la fidanzata

ma un cuore di cristallo

l’amore è una sassata

 

in quella vita in stallo

se incrocia una sottana

bello come un gioiello

si simula collana

 

così appeso a un collo

vivrà nell’impostura

ma almeno a quel livello

sbircia la scollatura.


venerdì 27 novembre 2020

Il vitello d'oro

Quando si fu avvicinato all'accampamento, vide il vitello e le danze. Allora si accese l'ira di Mosè: egli scagliò dalle mani le tavole e le spezzò ai piedi della montagna. Poi afferrò il vitello che quelli avevano fatto, lo bruciò nel fuoco, lo frantumò fino a ridurlo in polvere, ne sparse la polvere nell'acqua e la fece trangugiare agli Israeliti.

Esodo, 32-19

 

Ci fu un vitello d’oro

dal popolo adorato

finì peggio d'un baro

come fosse placcato

 

però visse da dio

la sua miglior stagione

spiccò nel luccichio

promise assoluzione

 

come idolo pagano

in cima a un piedistallo

donò valore arcano

all’essere vitello

 

niente comandamenti

e offerte in sacrificio

solo danze e sementi

al bando ogni cilicio

 

finché un dio bellicoso

dalle fattezze umane

svelandosi geloso

ne decretò la fine

 

venne così distrutto

quel mite dio animale

scomparve inerte e zitto

non generò alcun male


e quella negazione

del sé per desistenza

fu vera comunione

divina inconsistenza.


mercoledì 25 novembre 2020

Il maiale irrequieto

 

Il maiale è irrequieto

da pensieri braccato

senza alcun amuleto

già si sente insaccato

 

del suo corpo immolato

non si butta via niente

però a lui questo fato

pare spreco indecente


quale amore può darsi

se il finale è vicino

quale gioia o catarsi

nel suo mondo suino 


ma dov’è la fortuna

se l’incalza il macello

una sorte inumana

lui purtroppo è porcello. 


lunedì 23 novembre 2020

Il cigno che amoreggia

   

Il cigno che amoreggia

nell’acque del Tamigi

col culo timoneggia

in mezzo ai flutti bigi

 

segue la dura legge

d’ogni corteggiamento

trattiene le scoregge

si finge acuto e attento

 

e quel rito animale

conduce da signore

col suo stile regale

sa che farà l’amore

 

eppure a tratti avverte

mancanza di controllo

come se la sua sorte

non fosse in quell’ammollo

 

controcorrente arranchi

o segua pigro il corso

con quei pensieri monchi

si sente in sé disperso


e alla scontentezza

che dentro lo consuma

s’arrende come a brezza

che domina una piuma

 

quand’è giunto il momento

della fornicazione

perso in quel labirinto

non sa più la ragione.



domenica 15 novembre 2020

Certo il camaleonte

  

Certo il camaleonte

per istinto naturale

si travisa nell’ambiente

in un mesto carnevale

 

ad un mondo repellente

sa così rendersi uguale

nel plagiarlo si fa assente

e non sente più alcun male.


Sarà poi coincidenza

però immoto come roccia

invisibile presenzia

solo dove c'è una doccia.

 

giovedì 12 novembre 2020

Quando abbaia alla luna

Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai,

silenziosa luna?

G. Leopardi

Quando abbaia alla luna

il cane ben comprende

che non è un toccasana

l'istinto cui s’arrende

 

non è un’invocazione

nel vuoto del creato

né una lamentazione

ossia fiato sprecato

 

non è canto d’amore

l’inutile latrato

che pare nel clamore

l'acuto d’un castrato

 

piuttosto il tenue albore

dell’astro indifferente

nel buio per errore

scambia per salvagente

 

e quella gran cagnara

trasforma in un appello

sentendosi annaspare

invoca un grimaldello

 

che apra le catene

della sua vita imbelle

ma neanche mille lune

lo fanno stare a galla.


martedì 10 novembre 2020

Gallina vecchia

 

La gallina più vecchia

mica lo fa buon brodo

non sente da un’orecchia

e se fa un uovo è sodo.

 

Ma se perde le penne

lo trova almeno un pollo

che scambia quel malanno

per uno spogliarello.


Come tanti ho vissuto

 

Come tanti ho vissuto

in stato d’afflizione

mendicando un minuto

di qualsiasi attenzione

 

soppesando parole

neanche fossero pietre

che in un’eco irreale

rimbalzavano indietro

 

nel silenzio del mondo

che ogni altro precede

ciascun verbo errabondo

si fa atto di fede

 

che quel segno vagante

oltre sé si propaghi

compiuto e indifferente

alle genti, ai luoghi.


giovedì 5 novembre 2020

Il visone impellicciato

  

Il visone esce ogni sera

tutto quanto impellicciato

ma in estate o primavera

sotto sotto è assai sudato

 

però con disinvoltura

alla cosa è indifferente

che la legge di natura

non impone deodorante

 

se non fosse che l’eccesso

di traspirazione addosso

lo proietta nell'amplesso

in un brodo con il lesso.


mercoledì 4 novembre 2020

Scoiattolo grasso

  

Scoiattolo grasso

che ammassa le ghiande

sotto al materasso

e in buche profonde

 

tante ne ha stipate

con grande fatica

per sei o sette vite

altro che formica

 

però un giorno schiatta

così quella scorta

resta tutta intatta

nessuno l’asporta.

 

Chissà che succede

nella terra marcia

nessuno lo vede

se nasce una quercia.


Nello stato larvale

 

La vita non è male

nello stato larvale:

creatura transitoria

ma aperta a ogni storia

che dia un segno fatale

alla sua traiettoria

verso la forma ignota

d'un corpo animale

che gli è liberatoria.

 

Però quant’è illusoria

ogni sete di gloria:

infine pervenuta

alla muta finale

la larva straordinaria

che s’era presentita

farfalla tropicale

si scoprirà incarnata

cicala tra cicale.


mercoledì 28 ottobre 2020

E' la vita dei girini

  

Non si contano i girini

rigettati giù nel fondo

meri ingombri extrauterini

d’un mondo troppo fecondo

 

uno o due saranno rana

gli altri mille solo esca

che ogni sforzo è stato vano

lo dirà la fine brusca

 

però che strana bellezza

in quel carosello muto

un senso di contentezza

duri un’ora o un minuto

 

quella corsa indiavolata

come un gioco di bambini

stretti tra mille fratelli

è la vita dei girini.

 


giovedì 22 ottobre 2020

L’albatro non è poeta

 

Le Poëte est semblable au prince des nuées
Qui hante la tempête et se rit de l'archer;
Exilé sur le sol au milieu des huées,
Ses ailes de géant l'empêchent de marcher.
Charles Baudelaire, Albatros

 

Certo non è poeta

ma neppure ci tiene

in maniera discreta

guarda alle sue pene

 

non sta a piagnucolare

per i mali d’amore

mette il silenziatore

a ogni batticuore

 

che si senta fallito

o soffra il male oscuro

l’animo è di granito

di scorza ancor più duro

 

capita assai di rado

che non trovi il suo verso

e in quello stato brado

s'avverta a sé disperso

 

ma s’erge dall'ostile

materia della vita

con un verso scurrile

e nella risalita

 

l’albatro tocca il cielo

con le ali da gigante

planando nel suo volo

al mondo trasparente.


sabato 17 ottobre 2020

La vita da stambecco

  

La vita da stambecco

appeso a una  parete

tra rocce e muschio secco

trapezio senza rete

 

un baratro lo tenta

il mondo è verticale

non trova fondamenta

neppure sul crinale

 

tra lo strapiombo oscuro

ed un piatto altopiano

tra incedere guerriero

e ciondolare piano

 

tra il folle sentimento

e un vuoto di passioni

scorse un bilanciamento

è andare balzelloni

 

e il senso d’esser vivo

scoprire nell’istante

in cui dopo l’abbrivo

sta in bilico fremente.

 

L'orlo del precipizio

in cui s'è esiliato

almeno uno sfizio

per caso gli ha donato


ogni sua deiezione

con un volo diretto

affonda nel burrone

non serve il gabinetto.

 

Purtroppo per errore

più volte gli è successo

quand’era col suo amore

d'essere quello in basso.

 

mercoledì 14 ottobre 2020

Brutto rospo

 

Il rospo più brutto

per strano decreto

al suono d’un rutto

o forse era un peto

rigonfio d'orgoglio

è asceso al soglio

in quanto Sovrano

l'omaggia ossequiente

il gran ciambellano

la rospesca gente

s’accalca festante

giù sotto al balcone

del bianco palazzo

per la devozione

già s’attacca al cazzo.





sabato 10 ottobre 2020

Nel mio pantheon personale

 

Nel mio pantheon personale

gli spazi sono contingentati

perciò c’è ressa all’entrata

- del resto sfortunata la mente

che ha bisogno d’eroi -

vi si accede per sventatezza

non per dedizione

e una raccomandazione non guasta

meglio la stortura della rettitudine

preferibili motivazioni ambigue

intenti confusi piuttosto che ideali

l’incoerenza fa aggio sul progetto

la resa vale più d'un trionfo

l’anonimato requisito preferenziale

meglio l’oscura della chiara fama

gregari eremiti sconfitti reietti

hanno ottime carte da giocarsi

ognuno ha gli eroi che si merita

i miei sono piuttosto scalcinati.


lunedì 5 ottobre 2020

Ogni bestia della terra

  

Ogni bestia della terra

sia strisciante nuoti o voli

che sia statica o percorra

spazi intercontinentali

 

che viva cent’anni appena

o un lunghissimo minuto

sia monotono oppur pieno

di vicende il suo vissuto


che si agiti e guerreggi

nell'opporre resistenza

o sbadigli e poi scoreggi

coltivando l’indolenza

 

che d’amore etereo e fine

nutra i propri sentimenti

o infoiata sia e incline

a promiscui accoppiamenti

 

che si spezzi cuore e schiena

quale segno d'ambizione

tanto poi sfarina in rena

come ogni costruzione 


il suo esistere è intervallo

d’una forma animalesca

transizione che dal nulla

a altro nulla fa da esca

 

perché in fondo solo resta

nella sua liquidazione

rimasuglio d’una festa

visse in stato d’eccezione.


domenica 4 ottobre 2020

Il fagiano vanitoso

 

Il fagiano vanitoso

sempre in giro va acchittato

come fosse lui lo sposo

all’altare incamminato

 

però ogni vestizione

è una mesta cerimonia

il corredo che compone

acquistò con parsimonia

 

quegli abiti un po’ sciatti

la cravatta cialtronesca

non ha un capo che s’adatti

alla moda fagianesca

 

ma lui tutti i giorni insiste

nel suo guardaroba scruta

come un narciso triste

ogni specchio è una cicuta.

 

Se il fagiano è vanitoso

segue la sua vocazione

quando il vivere gli è odioso

va a provarsi un pantalone.



sabato 3 ottobre 2020

E il falco alto levato

 

Bene non seppi fuori dal prodigio
che schiude la divina indifferenza
era la statua nella sonnolenza
del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato.
E. Montale

Il alto s’è levato

il falco per fuggire

quell’amore incontrato

cui non seppe che dire

 

la vide e fu illusoria

qualsiasi resistenza

in cuore un vuoto d’aria

dentro a una turbolenza

 

ma ne seguì un mutismo

che si fece imbarazzo

divenne masochismo

quindi calò il disprezzo

 

così è un penitenziario

quel cielo in cui vola

di tutto il suo frasario

neppure una parola


nella corrente oziosa

d'un vortice ascendente

la vita è silenziosa

lui non sente più niente.


giovedì 1 ottobre 2020

Il sagace pappagallo

  

Addestrai a parlare

un sagace pappagallo

perplesso mi lasciò fare

però mi sentii un po’ grullo

 

ore e ore a replicare

la pronunzia di parole

di saluto e anche d’amore

in un’orgia lessicale

 

lui osservava zitto e muto

il mio sforzo dottrinale

solo dopo uno starnuto

lo rifece proprio eguale

 

alla fine anch’io m’arresi

all’accidia del pennuto

dopo aver sprecato mesi

in quel compito incompiuto

 

ma quando volsi le spalle

un sussurro colsi al volo

credo che quel pappagallo

m’abbia detto vaffanculo.



https://www.tpi.it/esteri/regno-unito-pappagalli-allontanati-zoo-troppe-parolacce-20200929673016/

martedì 29 settembre 2020

La settimana enigmistica del leopardo

 

Il leopardo nel mantello

ha un corporeo firmamento

quelle macchie come stelle

tra cui cerca orientamento

 

se l’amore fu un disguido

se non trova scopo alcuno

se a un’altra preda cruda

preferisce ormai il digiuno

 

le percosse della vita

della quale si sa ostaggio

non hanno contropartita

e ogni giorno va un po’ peggio.

 

Forse il senso è nel disegno

del suo corpo maculato

ma non basta il suo impegno

per averlo decifrato

 

tutti quei punti da unire

più che gioco una condanna

è impossibile capire

visto che non ha una penna.


sabato 26 settembre 2020

Tirarla per le lunghe

  

Si tira una moneta

ma esca testa o croce

dopo una breve gita

finisci cristo in croce.

 

Si tira la carretta

figurati se basta

la via è troppo stretta

alla fine s’incastra.


Si può tirare tardi

stordendosi di sonno

che oblitera i ricordi

e non fanno più danno.

 

Si tira su col naso

parrebbe un raffreddore

ma sia o meno un preavviso

si sa che poi si muore.


Si può tirare dritto

quando la strada piega

coerenti in quell'impatto

che la tua mente nega.


C'e chi tira dal naso

sostanze sorprendenti

stordito non fa caso

ai propri smarrimenti.

 

Si può tirare il fiato

se la gara è finita

ma non sei mai partito

ed era la tua vita.


Si tirano anche pugni

cercando il sopravvento

del male che propugni

potrai menare vanto.

 

La tira per le lunghe

chi è stupido o s'annoia

per me valgono entrambe

e voglio che ciò appaia.


Almeno ogni tanto

si trova via di fuga

da questo mondo affranto

tirandosi una sega.

 

mercoledì 23 settembre 2020

L'ape col pungiglione

 

L’ape col pungiglione

vive con un tormento

forse la proiezione

d’un se stesso violento

  

se può fare del male

anche a ciò che gli è caro

quello che per lui vale

non sarà mai al riparo


mentre anela un amore

fa castelli di sabbia

premonisce il livore

d’uno sbocco di rabbia

 

che il suo amore avveleni

la creazione cancelli

quel sé senza più freni

l’esistenza sfracelli.

 

Vive schiva e assai calma

l’ape col pungiglione

sa che non è un’arma

ma la sua dannazione.


domenica 20 settembre 2020

L'amore non è veste


L’amore non è veste

che indossi se ti garba

così sei meno triste

 

è una febbre sorda

che ti farà affrettare

il passo. E il cuore.


giovedì 17 settembre 2020

Basta bere

  

Come un incantamento

il girotondo in testa

io ruoterei contento

peccato che s’arresti.

 

Lo sento anche a rilento

la vita è guastafeste.


domenica 13 settembre 2020

 

Se almeno sonnecchiassi

sul lembo di lenzuolo

dove albergavi prima


invece ascolto i passi

che strascico da solo

mettendo il mondo in rima.


giovedì 3 settembre 2020

Io sono un allocco



Io sono un allocco
mica un mammalucco
se mi sento fiacco
perlopiù m'abbiocco
di giorno bivacco
preda d’ogni acciacco
ma al primo rintocco
la notte mi sblocco
e lascio il mio arrocco
muovendo all'attacco
a un’allocca ammicco
coll'occhio e col becco
quando l’ho nel sacco
come un ficosecco
con lei mi balocco
più d'uno sceicco
ma resta di stucco
subendo lo scacco
del mio vecchio trucco
quando il volo spicco
e lesto sbaracco
da quel culdisacco
cercando altro attracco.

Io sono un allocco
mica un mammalucco
ma a volte perbacco
mi sento un vigliacco.

mercoledì 2 settembre 2020

Si macera il merluzzo



Si macera il merluzzo
a mollo in un dilemma
la vita è un intermezzo
sulla scena d'un dramma

si sente schizofrenico
da che ebbe contezza
che sul suo palcoscenico
il sipario è certezza

la morte lo pretende
lui pensa all'aldilà
quale forma l’attende:
stoccafisso o baccalà?

sabato 29 agosto 2020

Quell'orata triste



Tavola imbandita
per i commensali
simile alla vita
espone i suoi mali

deposto su un piatto
come un cristo in croce
un pesce m’ha attratto
quasi avesse voce

quell'orata triste
non sa perché è nata
un giorno esiste
l’altro è sfilettata

niente posidonia
quale nutrimento
fissa macedonia
il suo occhio spento

su quel piedistallo
la sua guarnizione
no, non è corallo
ma un mezzo limone

né il suo immolarsi
è un'eucarestia
non dona catarsi
al più aerofagia.

venerdì 28 agosto 2020

Il sentimento del mandrillo


Il mandrillo pensa al sesso
con perverso accanimento
e ciò che lo rende ossesso
lui lo sposa a un sentimento

perciò associa all'amore
un'incongrua sensazione
quell'afflusso e poi il turgore
che si chiamano erezione

ma ogni sua eiaculazione
è condanna ad un dolore
si rinnova l'afflizione
ha disperso un altro amore.

giovedì 27 agosto 2020

Il martin pescatore



Il martin pescatore
nel nome ha già il mestiere
che ogni genitore
insegna a praticare
perciò causò scalpore
il primo esemplare
che forse per errore
forse per protestare
si fece cameriere.

domenica 23 agosto 2020

Tre merli allineati



Tre merli allineati
su un filo della luce
somigliano a soldati
che non trovano pace.

Uno soffre d’amore
però a sua insaputa
in testa ha lo splendore
d'un culo di pennuta.

Un altro è furibondo
ma non ne sa il motivo
detesta sé e il mondo
e l’astio è lenitivo.

Il terzo è giù di corda
però la sua tristezza
non è fitta che morde
ma consapevolezza.

Su un filo della luce
si danno appuntamento
stan lì senza una voce
sul fare del tramonto.


venerdì 21 agosto 2020

La chiocciola mancina



La chiocciola mancina
così lei fu appellata
sul guscio che trascina
spirale ribaltata

ossia messa a rovescia
in senso antiorario
il che è fonte d’angoscia
e in più c’è un corollario

ogni congiungimento
le è da ciò interdetto
né amore o sentimento
ma un vivere reietto

eppure con stoicismo
lei affronta la sua vita
che gusto l’onanismo
quando sei ermafrodita.

La storia di Jeremy,  la rarissima chiocciola mancina  trovata in un giardino a Londra