Impasto malcreato
Di ceneri e fanghiglia
Ecco l'ultimo nato
Dell’umana famiglia
Più che a una scimmia nuda
Somiglia a un gamberetto
O a carne ancora cruda
Ma già in cerca d’affetto
In grembo accoccolato
Nel tepore materno
Non sa che quel minuto
Rimpiangerà in eterno
Vitto entra da un buco
Dall'altro ne esce merda
Se ne introduci poco
Fa un chiasso che t’assorda
Brama puppe e carezze
Ogni attimo cosciente
Poi quando sono vizze
Succhia e non ne esce niente
Prima che se n'accorga
E’ già adolescente
E l’organismo spurga
Un alito fetente
Sudore, peli, puzzo
Addio all’innocenza
Se è maschio ritto il cazzo
Se è femmina fa senza
Ma come ricompensa
Il sangue dalla fregna
Se il mestruo vi s’addensa
Almeno non è pregna
E poi neanche il tempo
D'abituarsi al nulla
S'avverte senza scampo
La carne già si frolla
Temendo l’estinzione
Lo coglie un’urgenza
E una fecondazione
Gli allunga la scadenza
Il goffo rituale
D’atto eiaculatore
Per quanto sia bestiale
Lo chiama far l’amore
Almeno quell’inganno
Che brilli una scintilla
L’aiuta a prender sonno
Come una camomilla
Peccato che il bagliore
Che illumina il creato
Non sia fiamma d’amore
Ma peto incendiato.
1 commento:
Ciao. Posso chiederti un piacere ?
Vorrei pubblicare una tua poesia sul mio blog (Poesia d'amore alla hostess). Ovviamente citandoti come autore e la fonte. Me lo concedi ??
Ovvio che se ti chiedo una tua poesia è perché mi è piaciuto il tuo blog e quello che scrivi.
Grazie. Ciao :) Marilena
Posta un commento