sabato 1 agosto 2015

Terza, quarta, quinta età






La percezione dell’invecchiamento
rifugge l’estasi come il tormento
più che rovina pare smottamento
dentro un sistema di riferimento

dove il corpo sconta la  gravità
nell'elevarsi dalla dura inerzia
e cede alla propria caducità
degradandosi sì, ma con solerzia.

Se il peso aggrava, la distanza
lievita mentre il passo arranca
che pare termine ogni partenza

e non più l’atto ma il pensiero stanca,
gli istanti accelerano il loro andazzo
che irrigidisce il cuore e ammoscia il cazzo.




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