sabato 2 novembre 2019

Volgersi e non trovarti più riflessa


Volgersi e non trovarti più riflessa
in memoria sgombrata o manomessa
prima dell’ora in cui saremo assenza
così è l’inferno di cui ho coscienza.

Decifrare i segni muti del viso
l’alfabeto di ciglia labbra naso
scorrere come cieco con le dita
la pagina increspata che è tua vita

capire che di vero non v’è nulla
oltre all’intervallarsi di parole
diario del pensiero che si sfolla

facendosi cordone ombelicale
in ciò m’è dato il solo senso vivo
che è amore e dell’amore è schiavo.

Nessun commento: