Tra le nuvolaglie nere
quatto quatto va uno storno
pare un contrabbandiere
che s’imbosca taciturno
dallo stormo dei compari
mille strilli di richiamo
ma lui bada ai propri affari
finché posa sopra un ramo
là spinto lento dal vento
come sopra un’altalena
tenta d’essere contento
ma un rovello l’incatena
sperso in quell’assembramento
che nell’aria si rinserra
visse nell’isolamento
come un reduce di guerra
ora invece alla carlona
dai suoi pari s’è estromesso
ma un frastuono lo rintrona
dentro il capo ha un consesso
voci stridule e discordi
tutte col suo stesso accento
e stizziti battibecchi
col se stesso che s’è spento
la gazzarra litigiosa
lo sobilla a una rivolta
contro una sola cosa:
il sé muto che s’ascolta.
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