Lo storione nel salmastro
del più torbido estuario
passa a mollo in quell’inchiostro
il suo tempo solitario
la corrente pigra e densa
per inerzia lo trascina
così pensa a sé che pensa
e il pensiero lo scombina
si dirama in mille trame
forma vite parallele
che poi ognuna si riassume
nelle stesse lamentele
disattese le promesse
non amò quanto supposto
e da prima che nascesse
s’è sentito fuori posto
non riebbe lo sperato
depennò le proprie attese
dissipò il suo poco fiato
con parole malintese
finché tra le troppe storie
s’assottiglia ogni divario
che su tutte le traiettorie
cala lo stesso sipario.
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