Attenzione attenzione!
Fuori c’è il gattomammone
la sembianza è di felino
ma il ghigno luciferino
si può dir: lucifelino?
Nero qual fondo di botte
lui s’aggira nella notte
a caccia d’idee bigotte
se ne scova l’inventore
sfoggia gran doti canore
e con timbro da tenore
per un tempo che le ore
non sanno più misurare
tra feroci stonature
in acuto e in vibrato
proprio a quel malcapitato
nell'orecchio lui gorgheggia
(già che c’è, pure scoreggia)
quel pensiero bacchettone
come versi di canzone.
Perfido gattomammone!
Grazie a questa procedura
chi subisce la tortura
del supplizio è coautore:
potrà forse protestare?
Se lo fa, le sue parole
diverranno ventarole
che si negano da sole
e ogni altra sua loquela
sarà soffio senza vela.
Ma se invece zitto e muto
sta col timpano a imbuto
quel diabolico fracasso
sarà parte di lui stesso
e a sentirlo è condannato
anche quando, ormai sfiatato
il mammone l’ha piantato
per snidare altre prede
d'altri dogmi, d'altra fede.