Ogni santo ferragosto
dove il corpo trova posto
il mio amore compie gli anni:
del suo tempo sa gli inganni
ma stavolta in più le tocca
un regalo-filastrocca
e poiché è innamorata
che la rima sia baciata.
In comune a uno scrittore
ho soltanto il terrore
della pagina il biancore
non sapere cosa dire
e lo stesso accade adesso:
cosa faccio, punto al sesso?
O ad alati sentimenti?
Gradirei suggerimenti.
Trentasette voci in testa
sono tutto fuorché orchestra
proprio una bella babele
ma in quest'orgia di parole
ho intuito cosa fare:
nella rima sta l’amore
solo se mette le ali.
Perciò parlo di animali.
Tu per me sei ranocchietta
cerchi l’acqua calma e schietta
ma non temi il torbidume
quando tenti stagno o fiume
e il tuo stile nel nuotare
l’hai affinato nell’amore
Tu per me sei gabbianella
che sa come si duella
contro i venti di tempesta
e i pensieri nella testa
ti bilanci sopra il mare
come quando fai l’amore.
Un po’ papera mi pari
solo in quei momenti rari
in cui affronti una salita
quasi fosse la tua vita
e se acceleri l’andare
ecco il passo del tuo amore.
Certo sei anche leonessa
sempre a caccia - di te stessa
forse un poco l'ho capito
cosa esprime il tuo ruggito
ma non sono domatore:
m’hai insegnato ad far l’amore.
Quando pecora ti adocchio
sai che mi garbi parecchio
la ragione però è strana
non la posa, ma la lana
l’accarezzerei per ore
il tuo vello dell’amore.
Tu per me sei infine lupa
solitaria ma mai cupa
e se il tempo fianco a fianco
noi due soli ha reso branco
per le tue doti canore
forse ululi d’amore.
Il mio amore, ora lo so
assomiglia a uno zoo
vasto come i continenti
senza gabbie né recinti.
Meglio ancora, io e te
come un’arca di Noè:
se gradisci un’alluvione
tireremo lo sciacquone.
Nessun commento:
Posta un commento