Il pesce fuor d’acqua
annaspa e si strozza
se stesso scialacqua
sognando una pozza
il mare precluso
con le onde battezza
una vita a caso
nel mentre si spezza
non ha soluzione
da cui trarre fiato
da ogni illusione
s’è già prosciugato
l’aggrava il fardello
dell’essere stato
in costante stallo
da pesce passato
l’esistere immerso
nel liquido denso
sentendosi perso
pensando: io penso
ma la leggerezza
dell’aria terrena
non dona salvezza
così l'avvelena
se fluttuare inerte
fu pure evenienza
morire la morte
l’impose una lenza
dall’acqua interdetto
neppure capisce
l’eterno verdetto
che spetta al sé pesce.
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