Lo sgombro s’è ingorgato
il capo di pensieri
s’intasano ad imbuto
riverberano neri
dal fondo di laguna
in cui ristagna fiacca
la sua coscienza vana
che prima o poi trabocca
un grumo di concetti
duri come calcare
alcuni così schietti
gli pare d'annegare
quasi colando a picco
nell’abisso introflesso
restasse pure a secco
capiterebbe adesso
ripensa a quando un’esca
l’indusse in tentazione
e la foga anguillesca
con cui danzò carpone
l’agguato di murena
e l’alga tralucente
che scorse sulla rena
mossa dalla corrente
l’amore pinneggiante
che rincorse in apnea
sparito all’orizzonte
nell’onda di marea
eventi e accadimenti
provati e poi dismessi
soltanto consistenti
in scaglie di riflessi
del vivere fuggente
trattenne forse l’ombra
sentendo nel presente
il resto che si sgombra.
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