Mentre muta le sue tinte
in guardingo depistaggio
stenta il camaleonte
a comprenderne un vantaggio
forse istinto d’alienarsi
e spogliarsi da se stesso
assentarsi dai rimorsi
da un esistere al ribasso
rifuggire il proprio umore
col suo torbido pescaggio
e dissimulare amore
specie quando n’è in ostaggio
del cromatico mistero
d’una foglia che è ingiallita
lui s’appropria per intero
sovrapposto alla sua vita
nell’amalgama si fonde
fino a che si fa sfocata
indietreggia e poi s’arrende
la sua identità negata
di quel sé che fu passato
ogni tanto ancora arieggia
incorporeo e ammorbato
solo un fiato di scoreggia
indistinto in ogni ambiente
la suprema sua catarsi
e così il camaleonte
non riesce più a trovarsi.
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