Pare ieri che ero uovo
stavo concavo e compresso
innocente, puro, ignavo
tutto chiuso in me stesso
dentro il primigenio albume
dove esisti e non puoi dirlo
presi forma e misi piume
però dentro restai tuorlo
l’arte del contorsionista
l'imparai così introverso
che quel guscio senza vista
fu l’intero mio universo
nulla di più naturale
dell’ottusa costrizione
in quel vivere fetale
la mia idea di perfezione
niente stimoli o molestie
né dilemmi di coscienza
solo io, dell’altre bestie
manco il senso dell’assenza
finché esplose quell’ovale
e precipitai in un mondo
dove tutto mi fa male
e non sono più rotondo
da che è rotto quell’incanto
l'allegrezza m’è negata
sono solo nel rimpianto
d’un destino di frittata.
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