domenica 25 luglio 2021

La spigola platonica

Immagina dunque degli uomini in una dimora sotterranea a forma di caverna, con un’entrata spalancata alla luce e larga quanto l’intera caverna; (...) fa loro luce un fuoco acceso alle loro spalle, in alto e lontano; (...) Pensi innanzitutto che essi abbiano visto, di se stessi e dei loro compagni, qualcos’altro se non le ombre proiettate dal fuoco sulla parete della caverna che sta loro di fronte?

Platone, Repubblica



Se la spigola sapesse

nel suo torpido fluttuare

che le sparse ombre riflesse

sulla crosta del suo mare

 

sono chiglie o nuvolaglia

che si staglia controsole

chissà quanta meraviglia

perderebbe le parole

 

un altrove inconcepito

dove brilla una lanterna

che proietta un fitto ordito

nella liquida caverna

 

il pigro baluginare

d’ogni lume pare stella

che la chiama ad un amore

e poi spegne la fiammella

 

ogni vaga screziatura

è sostanza che trasmuta

però da un’angolatura

che ostruisce la veduta

 

e nell’acqua che non sente

così ferma scialba chiara

va la spigola incosciente

giusto incontro alla lampara.


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