T'amo, o pio bove
Giosuè Carducci
Il bove è mansueto
ma solo in apparenza
rumina zitto e cheto
e maschera l’urgenza
di contestare al mondo
l’ignava inclemenza
la vita un contrabbando
di sfranta appariscenza
l’amore una risacca
verso l’insofferenza
finito sempre in vacca
al massimo in quiescenza
nell'essere bovino
così finge pazienza
sapendosi inquilino
prossimo alla scadenza
un mattatoio o il giogo
sono la sua immanenza
unica via di sfogo
libera flatulenza
ma nel verso solenne
muggito all'occorrenza
i santi e le madonne
bestemmia con veemenza.
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