Forse il leone in gabbia
non si sa prigioniero
senza stizza né rabbia
rimugina il mistero
l'antro dove è esiliato
come può contenere
un male interminato
come quello d’amore
com’è che il mondo intero
a forma di cubicolo
per quanto dia riparo
assommi ogni pericolo
malesseri e tormenti
fastidio e gran prurito
e un dolore ai denti
dopo che ha ruggito
alle volte il leone
immagina un cunicolo
che crei una diversione
lo sfugga dal ridicolo
d'un vivere recluso
esposto in bella vista
sentendosi ringhioso
ma muto per protesta
quel sogno d’uno scavo
s’è prontamente spento
al suono repulsivo
d’artiglio sul cemento.
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