Il gatto sonnacchioso
l’occhio appena socchiuso
già scivola a ritroso
nel sogno senza peso
via dal brutale tempo
di vigile coscienza
dall’istintivo zompo
privo d’ogni valenza
via da quel mondo cane
di strade trafficate
e dalle cacce vane
a prede già involate
via dall’impegno ottuso
richiesto per star vivi
dall’obbligo d’annuso
di culi spesso schivi
con i pensieri radi
lui cade mollemente
e non atterra in piedi
nel sonno finalmente.
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