Il cercopiteco
si sente stranito
e occhieggia di sbieco
lo spazio infinito
accoglie infingardo
la vita molesta
se volge lo sguardo
c'è solo foresta
nei toni di verde
azzera il pensiero
e pesta le merde
qua e là sul sentiero
ravvolto in quel miasma
come in un sudario
somiglia a un fantasma
ma più solitario
brancola al riflesso
d’un sole tiranno
che dentro se stesso
è ombra d’autunno
non sa che cercare
quel cercopiteco
ma vede l’amore
se sa farsi cieco.
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