Dentro un cuore di tormenta
cala il condor giù in picchiata
con la capa disattenta
sbatte contro una folata
quel suo grumo di coscienza
spezza gli elementi ostili
poiché in sé sente l’urgenza
d’allentare un poco i fili
quanti sfranti filamenti
dei legacci più interiori
fatalmente coincidenti
con i suoi peggiori umori
ogni amore si fa uovo
ogni uovo fa un rapace
tutto è ostile nel suo covo
tutto appare più vorace
ogni vita trita e corta
sembra vitto freddo al gusto
ogni vento ne trasporta
il sentore decomposto
quella che si scapicolla
dentro i nembi più ghiacciati
è la stessa carne frolla
dei suoi pasti consumati
ma quel condor delle Ande
accecato dal gran gelo
perse solo le mutande
nel suo sghembo volo in cielo.
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