Visse una volta un orso
che in modo forse ermetico
concluse con un morso
il suo sforzo fonetico
era l’autodifesa
per non saper parlare
quell’enfasi protesa
nel proprio argomentare
bramì, rugliò, poi tacque
sentendosi spaesato
giù dallo spartiacque
di chi si sa esiliato
nel suo dire incompreso
dall’interlocutore
soffrì l’estremo peso
del solo far rumore
quel verso di soccorso
purtroppo suonò muto
per questo l’orso ha morso
cercava un po’ d’aiuto.
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