La misantropa locusta
sopraffatta dalla massa
col pensiero s’ammatassa
quel contesto la disgusta
nella foga migratoria
ogni altra consorella
indistinta s’affastella
pur restando solitaria
l’ombra densa dello sciame
si proietta sul raccolto
ma ciascuna è senza volto
triturando quel fogliame
tutto ciò che prende vita
reca il male che la guasta
oltre il campo che devasta
sente in sé quel saprofita
ogni slancio esistenziale
l'assomiglia a una piaga
la locusta mangia e caga
ed è tutto quel che vale.
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