domenica 24 febbraio 2008

Fuori onda: un monologo anfetaminico mai trasmesso

[Il Comico, spaventato guerriero, entra in scena tra gli applausi, con un vistoso rigonfiamento nei pantaloni]

Salve, salve, buonasera, buonasera [inciampa nel filo del microfono, urla e finge di rovinare addosso alla prima fila di poltrone; risate e ovazione del pubblico]. Grazie, grazie, siete uno tra i migliori pubblici che mi siano capitati in tanti anni di palcoscenico. Non sembrate neanche prelevati a forza dall’ospizio. No, scherzo, ma basta ora, va bene che siete pagati per applaudire. A proposito, quanto vi danno? 50 euro? Cazzo, più che a me, la prossima volta vengo io ad applaudirvi…. Vabbè, si è fatto tardi. Grazie, grazie ancora. Troppo buoni. Addio [fa finta di andarsene; applausi ancora più forti; torna sulla scena e zittisce severamente il pubblico]. In realtà stavo cercando di svicolare perchè stasera avevo già un impegno. Con mia moglie, sapete. Sì, stasera eravamo d'accordo per fare sesso [mormorio del pubblico]. Sì, avete capito bene, sesso. Ma non dovete pensare male: sesso a fini strettamente procreativi. Praticamente, stasera ci facciamo una bella fecondazione in vitro. Io ci metto la provetta, per il resto pensa a tutto lei. L'ovulo c'è già, ne abbiamo una dozzina in freezer, che l'altro giorno la domestica s'è pure sbagliata e un paio l'ha scongelati, impanati e fritti alla milanese. Per fortuna ce ne siamo accorti in tempo e li abbiamo dati a Maruska, la nostra cockerina, che naturalmente è rimasta subito incinta. La provetta la metto io, aspetta, dov'era... [si fruga tra le mutande, poi tira fuori dalla patta un'enorme provetta]. Eppure serve ancora qualcosa... Ah, già, lo sperma. Sono anni che lo metto da parte per i tempi migliori. Ne ho spillata una damigiana. Una faticata, ma son soddisfazioni. A me mi fanno ridere le coppie che dicono: Uh, dopo vent'anni di matrimonio, il sesso è già finito. Io e mia moglie il sesso non lo abbiamo mai cominciato. Anni ed anni di astinenza, durante i quali sono andato a letto sperando di consolarmi con un bel sogno erotico. Sì, sì, avete capito bene, uno di quei sogni bagnati durante i quali ci si accoppia ferocemente con Monica Bellucci o con la commessa del supermercato o con Monica Bellucci vestita da commessa del supermercato (e sono i migliori). Solo che sono talmente sfigato che riesco solo a sognare di masturbarmi con un giornaletto porno-soft anni '70, di quelli a fumetti che si vedono solo le tette. E' tutto talmente triste che quando vengo mi sveglio urlando. Però all'inizio era diverso. Ricordo ancora la prima notte di nozze. Eravamo a Venezia, in un albergo che s'affacciava su un canale pieno di traffico: gondolieri tutta la notte che cantavano funicolì funicolà a coppiette giapponesi in viaggio di nozze. Un inferno. Me era pur sempre la nostra prima notte. Purtroppo lei aveva le sue cose, io avevo mal di testa. E poi la seconda notte: lei aveva mal di testa, io le mie cose. Poi ancora la terza notte: lei aveva le mie cose, io le sue. E la quarta notte abbiamo cominciato a litigare, perché lei voleva prendersi le mie cose, ma non voleva darmi il suo mal di testa. Poi col tempo l'affiatamento sessuale è migliorato, ed ormai c'è un'intesa perfetta: a lei il sesso con me fa schifo, a me pure. Del resto, io sono un eiaculatore precocissimo - ho cominciato ancora nella culla - e mia moglie è frigida, così il nostro rapporto standard funziona così: Io mi denudo, lei me lo guarda, lo addita e dice "Oddio che schifezza, non penserai mica di...." ed io "Ahhhhhhh". Finito. Rapido ed invisibile. Mi dice sempre: No, no, per me il sesso è una cosa sporca. Ma come, una cosa sporca? Non è vero! Basta lavarsela, dico io. Dicono: ma trovati un'amante. Già fatto: me l'hanno presentata, una stretta di mano e "Ahhhhhhh, piacere", in tutti i sensi. Un rapporto breve, ma intenso. E se l'amante se lo trova mia moglie? Il mondo è pieno di mogli frigide con l'amante, di amanti frigidi con le mogli, di amanti sposate con un frigido, di mogli con il frigidaire pieno di amanti. No, no, lei non potrebbe mai ingannarmi in questo modo. Non così di nascosto, almeno, senza cercare di farmi soffrire come un cane, ricattarmi, sputtanarmi con mezzo mondo. Peccato però. Fose, in fondo, mi piacerebbe sapere cosa si prova ad avere le corna. Ma questo forse può spiegarcelo quel signore là in terza fila... sì proprio lei, quello che ha accanto la moglie travestita da travestito. O forse un travestito travestito da moglie? O la moglie travestita da moglie. O il travestito travestito da travestito. Insomma, si decida. Vuole raccontarci qualcosa delle sue corna. Ma che fa? S'è offeso? Se ne va? Si porta via pure il travestito? No, a parte gli scherzi, tra me e mia moglie c'è un normale, sano rapporto di coppia, all'incirca come quello tra Adolf Hitler ed Eva Braun nel bunker della cancelleria, aprile 1945, a Berlino. Non ride nessuno? Debolucci in storia, direi. Rispetto reciproco, ecco il cemento del nostro matrimonio. Però ci manca tanto un figlio, un pargoletto innocente su cui scaricare frustrazioni, un’anima candida da rovinare giorno dopo giorno instillandogli complessi, pregiudizi, cattiverie. Un bambino piccolo piccolo, almeno agli inizi, perché non abbiamo grandi disponibilità economiche e non ce ne possiamo permettere uno più grande. Ma soprattutto un bambino stupido stupido, facile da indottrinare, che potremo ricattare da grande con le sue foto sul vasino per evitare che ci rinchiuda in un ospizio. Per questo ho messo da parte i miei fluidi seminali giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno. Per questo mia moglie si è presa la briga d'insanguinare chilometri d'assorbenti, d'intasare cessi, molestare psichiatri. E stasera è arrivato il grande momento. Infiliamo tutti gli ovuli nella damigiana dove gli spermatozoi sono in agguato, e si dà il via libera all'orgia. Vuole venire anche lei, signora? Casomai ci passi a trovare. Non si dimentichi l'ovulo, mi raccomando. Arrivederci, arrivederci. O forse addio.

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