La formica lavora
per tutto quanto il giorno
e quando arriva sera
ancor non fa ritorno.
Trasporta enormi pesi
e non si lagna mai,
fatica mesi e mesi
nutrendo formicai.
Avanza in lunga fila
e di chi la precede
conosce solo il culo
e quello che produce.
La fila la conduce
e lei la lascia fare,
nel camminare tace
perché non sa parlare.
Tutto il suo sfacchinare
va a onor della regina,
il giorno ha da passare:
la notte è più vicina.
La formica magari
non ha un grand’intelletto,
ma il tempo per pensare
certo non le fa difetto.
Sarà pure paziente,
ma nel lavorio costante,
nell’antenna vibrante
un assillo è evidente.
Mai un moto di stizza
com’è della sua razza,
però appena realizza
vedrai come s’incazza.
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