Quando si fu avvicinato all'accampamento, vide il vitello e le danze. Allora si accese l'ira di Mosè: egli scagliò dalle mani le tavole e le spezzò ai piedi della montagna. Poi afferrò il vitello che quelli avevano fatto, lo bruciò nel fuoco, lo frantumò fino a ridurlo in polvere, ne sparse la polvere nell'acqua e la fece trangugiare agli Israeliti.
Esodo, 32-19
Ci fu un vitello d’oro
dal popolo adorato
finì peggio d'un baro
come fosse placcato
però visse da dio
la sua miglior stagione
spiccò nel luccichio
promise assoluzione
come idolo pagano
in cima a un piedistallo
donò valore arcano
all’essere vitello
niente comandamenti
e offerte in sacrificio
solo danze e sementi
al bando ogni cilicio
finché un dio bellicoso
dalle fattezze umane
svelandosi geloso
ne decretò la fine
venne così distrutto
quel mite dio animale
scomparve inerte e zitto
non generò alcun male
e quella negazione
del sé per desistenza
fu vera comunione
divina inconsistenza.