Il cigno che amoreggia
nell’acque del Tamigi
col culo timoneggia
in mezzo ai flutti bigi
segue la dura legge
d’ogni corteggiamento
trattiene le scoregge
si finge acuto e attento
e quel rito animale
conduce da signore
col suo stile regale
sa che farà l’amore
eppure a tratti avverte
mancanza di controllo
come se la sua sorte
non fosse in quell’ammollo
controcorrente arranchi
o segua pigro il corso
con quei pensieri monchi
si sente in sé disperso
e alla scontentezza
che dentro lo consuma
s’arrende come a brezza
che domina una piuma
quand’è giunto il momento
della fornicazione
perso in quel labirinto
non sa più la ragione.
Nessun commento:
Posta un commento