venerdì 27 novembre 2020

Il vitello d'oro

Quando si fu avvicinato all'accampamento, vide il vitello e le danze. Allora si accese l'ira di Mosè: egli scagliò dalle mani le tavole e le spezzò ai piedi della montagna. Poi afferrò il vitello che quelli avevano fatto, lo bruciò nel fuoco, lo frantumò fino a ridurlo in polvere, ne sparse la polvere nell'acqua e la fece trangugiare agli Israeliti.

Esodo, 32-19

 

Ci fu un vitello d’oro

dal popolo adorato

finì peggio d'un baro

come fosse placcato

 

però visse da dio

la sua miglior stagione

spiccò nel luccichio

promise assoluzione

 

come idolo pagano

in cima a un piedistallo

donò valore arcano

all’essere vitello

 

niente comandamenti

e offerte in sacrificio

solo danze e sementi

al bando ogni cilicio

 

finché un dio bellicoso

dalle fattezze umane

svelandosi geloso

ne decretò la fine

 

venne così distrutto

quel mite dio animale

scomparve inerte e zitto

non generò alcun male


e quella negazione

del sé per desistenza

fu vera comunione

divina inconsistenza.


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