Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai,
silenziosa luna?
G. Leopardi
Quando abbaia alla luna
il cane ben comprende
che non è un toccasana
l'istinto cui s’arrende
non è un’invocazione
nel vuoto del creato
né una lamentazione
ossia fiato sprecato
non è canto d’amore
l’inutile latrato
che pare nel clamore
l'acuto d’un castrato
piuttosto il tenue albore
dell’astro indifferente
nel buio per errore
scambia per salvagente
e quella gran cagnara
trasforma in un appello
sentendosi annaspare
invoca un grimaldello
che apra le catene
della sua vita imbelle
ma neanche mille lune
lo fanno stare a galla.
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