La gazzella accerchiata
dal branco di leonesse
sentì ch’era spacciata
così si genuflesse
preclusa ogni difesa
o attesa d’amnistia
si compì la sua resa
come un’eucaristia
il corpo ansimante
vibrò al vento leggero
si sciolse l’orizzonte
del suo stesso pensiero
con le narici schiuse
intercettò un sentore
d’erbe meravigliose
ignote nel sapore
del tempo dileguato
colse il vuoto immanente
e col suo ultimo fiato
non volle dire niente
nella vampa accecante
del giorno tropicale
la notte già presente
si fece universale
la liberò dal male.
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