La rana pescatrice
ha una fama d’asceta
per quanto le s’addice
s’acquatta zitta e cheta
confusa nei fondali
mollicci come creta
oppure su dorsali
dai fianchi giù sospesi
d'oceani abissali
laggiù asseconda i mesi
che poi si fanno anni
e affina una mimesi
in nere notti insonni
sa livellarsi al nulla
vestendone i panni
pur nella melma brulla
che ovunque la sprofonda
nel mentre vi s’ammolla
sentirsi pari a un’onda.
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