sabato 29 maggio 2021

senza storia #2

 

Irritato per la lunga attesa allo sportello dell’ufficio postale, H. W. decise di diventare maleducato. Iniziò a sgomitare nella torpida fila, ingiuriò chiunque manifestasse disappunto, venne quasi alle mani con un elettrotecnico, strattonò un canuto signore che cercava di conciliare l’alterco, derise un ragazzino di molli fattezze, calpestò tutti i piedi alla sua portata, infine maltrattò l’impiegata ammutolita. Spedita la raccomandata, perseguì l’arte della villania per il resto della settimana, poi le settimane si fecero mesi, quelli anni, e il resto venne da sé. Trascorse quanto restava della sua esistenza atteggiandosi da zotico in ogni interazione con altri essere umani per l’accesso a servizi amministrativi, biglietterie, mezzi di trasporto, eventi, cerimonie. Non si avvantaggiò neanche di un minuto, anzi. I battibecchi, specie quando degeneravano in scontro fisico, consumarono molto tempo ed energie fisiche e spirituali. Suscitò antipatie, si fece nemici rancorosi, subì denunce, pagò contravvenzioni – e ognuna di queste vicissitudini moltiplicò le occasioni di scontro, facendo scivolare H. W. sempre più velocemente lungo il piano inclinato della sgarbataggine. Del resto qualsiasi progetto di vita impone coerenza, dedizione e disponibilità al sacrificio, e la maleducazione non fa eccezione. Resta agli atti la sua conversione in punto di morte, certificata da un’addetta alle pulizie che raccolse e ignorò le sue ultime parole: “Mi scusi infermiera, una cortesia, potrebbe gentilmente chiedere al dottore di aumentare il dosaggio della morfina. La ringrazio tanto, sa?”

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