C’era un punto esclamativo
s’innalzava alto e schietto
ma nell’animo era schivo
si sentiva goffo e inetto
privo d’un significato
dietre le vere parole
si piantava imbarazzato
come chi non sa che vuole
stava lì, tutto impalato
proprio in fondo ad una frase
quasi urlasse a perdifiato
cose stupide o ingiuriose
obbligato riluttante
a dare enfasi posticcia
a ogni dire inconsistente
a qualsiasi fregnaccia
quando invece in se stesso
quietamente ribolliva
sopra il punto interconnesso
l’indole interrogativa
dentro un libro di esercizi
incontrò un punto e virgola
che sfidando i pregiudizi
era doppia eppure singola
si trovava messa in mezzo
a ogni lungo periodare
impiegata come un vezzo
in un vacuo scribacchiare
e ogni intento di spezzare
con la propria distinzione
un verboso argomentare
fallì per l’imprecisione
lui esclamava a casaccio
lei soave punteggiava
ma tra i due vi fu un abbraccio
che nessuno s’aspettava
regola grammaticale
vuole che non stiano accanto
e se accade, poco male,
uno dei due viene espunto
ma quei segni storti dentro
s’allacciarono all’istante
hanno la sintassi contro
e non gliene importa niente
come se fossero un lemma
stanno l’uno all’altro stretto
grazie a questo stratagemma
prende senso quel che è detto
e da allora ogni parola
vibra di quell’emozione
se ne viene avvolta vola
nella loro interpunzione;!
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